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Il 13 dicembre scorso, c’è stato un incontro all’Assessorato all’istruzione della Regione Umbria, cui hanno partecipato le OO.SS, tra cui la Uilscuola Umbra nella persona della Segretaria Generale Marinelli Lucia.

Purtroppo tira una brutta aria sulle istituzioni scolastiche della nostra regione. Si parla della soppressione di ben 9 autonomie nei prossimi tre anni, ma il taglio più grosso avverrà il prossimo anno scolastico, con 6 istituzioni scolastiche che perderanno, appunto, la loro autonomia scolastica. Secondo la Marinelli, questo si tradurrà in un taglio, di fatto, del personale, in particolare quello amministrativo, dei Dirigenti Scolastici e dei Direttori dei Servizi amministrativi, ma tutto ciò avrà un forte ricaduta sull’Offerta Formativa, perché sarà molto complicato mandare avanti una scuola con molti plessi, numeri elevati di alunni (sopra a 1000!), e un’organizzazione che, in questo periodo in particolare, deve fare i conti con tutto quanto riguarda anche il PNRR.

Già le scuole sono super oberate, e tutto ciò creerà ulteriori aggravi nelle attività scolastiche, specie nell’amministrazione, che maggiormente sarà interessata. Insomma se la scusa è il calo demografico, dovremmo formare classi meno numerose, allora sì che potremo applicare una didattica davvero personalizzata ed inclusiva, perché nelle classi ormai abbiamo casi di disagio, disabilità, che è in aumento, alunni DSA e stranieri. Noi della Uilscuola, dinanzi alle proposte presentate dalla Regione, abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento delle scuole, della comunità scolastica, costituita anche dalle famiglie e studenti, ma in realtà, ci sembra chiaro che la Regione vorrà procedere da sola, scontentando i propri cittadini, molti dei quali già si sono mobilitati attivando raccolte di firme. La Uilscuola chiede tempi più distesi; non si possono prendere decisioni affrettate in tre mesi, quando le scuole già stanno procedendo con tutti i progetti, iniziando dall’orientamento ai fini delle iscrizioni, che verrebbero così completamente stravolti.

Tempi più lunghi e massima apertura e condivisione, questi i criteri che dovrebbero guidare una gestione davvero partecipata, anche perché le nostre scuole hanno già pagato un prezzo molto alto nel dimensionamento, che da parecchi anni ha “falcidiato” molte istituzioni scolastiche umbre (solo in provincia di Terni più di 13, in poco più di 10 anni, e ve lo dice una pendolare che per quasi 12 anni ha girato tutta la provincia!). E’ ora di dire basta!