L’evento culturale principe della città di Narni è entrato nel vivo, dal punto di vista sociologico, con la lectio di Ana Maria Marcos Del Cano, professoressa di filosofia del diritto presso l’UNED – Madrid. “Per essere veramente autonomi bisogna prendere con sé la propria fragilità”. Il suo intervento al Festival della Sociologia è come un faro che illumina la vera condizione umana. Nella sua lectio magistralis ha parlato della nostra società, ha costruito un’idea di individuo autonomo, potente, un individuo che guarda solo al successo e all’efficienza, insomma, un uomo che indossa una maschera dell’invincibilità. Tuttavia l’uomo non è invincibile; spesso siamo tratti in inganno dall’illusione di poter dominare ogni cosa e tendiamo a evitare di confrontarci con la nostra fragilità. Ci rende timorosi e tutto il nostro sforzo si concentra nel sembrare invulnerabili. Per questo motivo si ha la tendenza a declinare il concetto di fragilità sempre in maniera negativa: viene misurata e riconosciuta come qualcosa da ridurre e da combattere. Ma la vulnerabilità, dice la professoressa, è condizione stessa della vita umana: “Ci avvicina gli uni agli altri permettendoci di togliere quella maschera di invincibilità e potenza dell’uomo post-moderno. Come ci ricorda Aristotele, l’uomo è un animale sociale, perciò non può non costruire la propria identità senza gli altri”. Sotto i riflettori dell’Auditorium San Domenico poi la “SOCIOLOGIA ED ESISTENZA. IL LASCITO SCIENTIFICO DI FRANCO CRESPI”
Il sociologo Franco Crespi è morto a Perugia all’età di 92 anni. Uno dei maestri della sociologia italiana, ha dedicato numerosi studi all’analisi delle complesse trasformazioni culturali in atto della modernità e nella post- modernità. La sociologia dell’esistenza è il cuore pulsante della sua ricerca sociologica i punti essenziali sono tre: il primo Sociologia della cultura che vede la cultura come mediazione simbolica, la seconda è la Teoria dell’agire sociale che è un concetto complesso che si riferisce all’azione e all’interazione degli individui all’interno di una società, e per ultima la teoria del potere, che evidenzia i diversi aspetti come la capacità di giudizio prudenziale, decisione, formazione del consenso.
Negli anni sessanta fondò l’istituto di studi sociali e la Scuola di specializzazione in Sociologia nella neonata Università romana Luiss. La sua grande personalità umana nota a chi ha avuto il piacere e l’onore di lavorare insieme, lo ricordano come una persona piena di stile e che si rapportava con gli altri in modo signorile e questo si rifletteva anche nel suo modo di fare sociologia.
Nel pomeriggio si sono poi svolti, sempre nell’ambito della manifestazione, una serie di incontri nei quali relatori e pubblico si sono intrecciati, cimentandosi nella discussione partecipativa dei temi più attuali. Si dialoga in un contesto, dal forte valore culturale e costruttivo, nel quale la Sociologia esce dalle aule universitarie e si apre su temi come una sfida tra I.A e uomo. Fortunatamente intelligenza umana è ancora più forte dell’intelligenza artificiale, in quanto è umana ed è più flessibile di quella artificiale. Questo quello che è emerso dal dibattito intorno al libro “Perché l’intelligenza umana batte ancora gli algoritmi” di Gerd Gingerenzer (Raffaello Cortina 2023). Per quanto i modelli linguistici di larghe dimensioni abbiano fatto dei fenomenali passi avanti impensabili fino a pochi anni fa, la capacità dell’intelligenza naturale, di affrontare e risolvere problemi imprevisti, è ancora molto superiore. Staglianò dice di aver inglobato nella sua routine professionale, sia ChatGPT che Google Bard, non troppo lontano dal vecchio metodo di lavoro utilizzando il motore di ricerca Google. E continua “I risultati molto spesso sono migliori, non ci si può ancora fidare totalmente, vanno verificate le cose che dice l’IA, perché spesso commettono degli errori che in gergo si chiamano “llucinazioni”, e questo dà già un’idea di quanto è l’entità dell’errore”.Perché l’IA generativa ogni volta crea la risposta e se non lo sa se la inventa. È un formidabile aiuto per tutti, ma che va gestito con accortezza.
Spazio ai libri, quindi, e agli editori, parte integrante del Festival fin dal suo primo concepimento.
Una giornata piena di cultura e dialogo che il Festival ha offerto agli intervenuti, una giornata sotto l’egida delle scienze sociali, che fanno della suggestiva Città di Narni un luogo ospite e promotore del pensiero costruttivo e partecipativo alla portata di tutti.
“People are Ca$h”
Inaugurazione anche della mostra “People are Ca$h” di Daniele Giacomozzi è stato un evento eclettico che ha profondamente coinvolto il pubblico presente. L’artista ha condiviso le sue riflessioni sull’arte e sulla società, spiegando come l’uso degli scontrini come materiale artistico abbia lo scopo di mettere in evidenza il rapporto tra il consumismo sfrenato e il nostro senso di identità. Romano di nascita, noto per il suo uso non convenzionale della carta come mezzo espressivo, ha creato una mostra attirando l’attenzione di chiunque.
L’esteta ha creato un’esperienza coinvolgente, trasportando gli ospiti in un mondo in cui lo scontrino fiscale diventa simbolo di identità e di valore. Ogni opera d’arte era un’esplosione di significato, con i ticket che diventavano parte integrante dei dipinti, trasformando le persone in merci.
L’idea di “People are Ca$h”, ideata insieme alle associazioni “Luce e Ombra” e “Artem” è chiara: mettere in relazione il nostro benessere materiale con il costo umano e sociale dietro di esso. Il prezzo che molti pagano per il successo è spesso nascosto dietro lo scontrino di un acquisto. Giacomozzi vuole rendere questo processo evidente, mettendo in risalto il divario tra chi è in cima alla scala sociale e chi è ai margini. Lo scontrino diventa un simbolo della nostra identità, una carta d’identità che ci etichetta in base a ciò che consumiamo. Le parole dello stesso autore ci invitano a riflettere: “Sei quello che spendi”.
All’inaugurazione, gli ospiti hanno avuto l’opportunità di parlare direttamente con l’artista e comprendere meglio la sua visione e la sua mission con “People are Ca$h”.