Gli ultimi aggiornamenti in materia di epatologia sono stati al centro della sesta edizione del convegno intitolato “Scenari futuri in Epatologia”, che si è svolto il 29 e 30 giugno all’hotel Albornoz di Spoleto, durante la programmazione del celebre Festival. Un evento che ha messo allo stesso tavolo esperti di livello nazionale e internazionale.

L’organizzazione scientifica del convegno, anche per questa edizione, è stata affidata alla dottoressa Maria Oliva Pensi, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale Aziendale di Epatologia USL Umbria 2, e alla dottoressa Federica Gentili, direttore f.f. della Struttura Complessa di Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia digestiva dell’azienda ospedaliera di Terni.

All’evento hanno preso parte, tra gli altri, il professor Gianluca Svegliati Baroni,  professore Associato e Responsabile della Struttura Operativa “Epatopatie croniche e trapianto di fegato” degli Ospedali Riuniti di Ancona, e il professor Marco Vivarelli, direttore della Clinica di Chirurgia epatobiliare, pancreatica e dei trapianti di Ancona, rafforzando i rapporti di Collaborazione nei programmi di trapianto di rene e di fegato tra Regione Umbria e Regione Marche.

Diversi i temi affrontati: durante il primo giorno di lavori si è parlato delle novità in campo terapeutico nelle epatopatie autoimmuni, della steatosi epatica e dell’epatite B e Delta. La steatosi epatica, malattia caratterizzata da accumulo di grasso nel fegato (NAFLD) e steatoepatite (NASH), rappresenta una delle principali cause di ipertransaminasemia e di accesso all’ambulatorio epatologico. Inoltre è stato fatto il punto sulla situazione nazionale riguardo lo screening HCV, in considerazione delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rispetto all’eliminazione dell’infezione da HCV entro il 2030.

Protagonisti anche la professoressa Loreta Kondili, del Centro Nazionale per la Salute Globale  Istittuto Superire di Sanita, la dottoressa Sabrina Valle, dirigente medico del ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale, il dottor Salvatore Macrì, dirigente del Servizio di Prevenzione della Regione Umbria, i rappresentanti dei SERD della regione Umbria e i rappresentanti della Medicina Generale. Tutti insieme hanno discusso su come eliminare l’epatite C anche nella nostra regione,  integrandosi in una rete di collaborazione.

L’Italia potrà raggiungere il target dell’OMS dell’eliminazione dell’epatite C se lo screening dell’infezione da epatite C  si implementa efficacemente in tutte le Regioni italiane, sia in popolazioni chiave che in popolazione generale. Solo parte delle Regioni hanno attivato lo screening per le popolazioni chiave e ancora di meno per la popolazione generale. Una bassa sensibilizzazione probabilmente è la causa di una ancora scarsa aderenza allo screening soprattutto nella popolazione generale.

L’epatocarcinoma, la cui prevalenza è in continuo aumento in tutto il mondo, rappresenta una temibile complicanza della cirrosi che richiede una sorveglianza e gestione multidisciplinare (epatologo, oncologo, radiologo interventista, chirurgo, trapiantologo).