Si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina l’assemblea sulla sanità di Cgil, Cisl e Uil a Orvieto, in una sala gremita presso il centro sociale di Ciconia. Un’assemblea dalla quale è emersa, ancora una volta, una forte richiesta di partecipazione rispetto alle scelte strategiche sul futuro della sanità in Umbria e quindi sul piano socio-sanitario regionale pre-adottato dalla Regione che, al contrario, è poco o per nulla conosciuto dalla cittadinanza. Molti gli interventi di operatrici e operatori della sanità, rappresentanti di associazioni, sindaci del territorio (Orvieto, Allerona, Baschi) che hanno analizzato le criticità dell’attuale situazione sanitaria, con particolare attenzione al territorio Orvietano. Un’area interna – come è stato rimarcato in molti interventi – che ha delle specificità tali da non poter essere ignorate. Per questo – hanno rimarcato i sindacati, ma anche i sindaci intervenuti – l’idea contenuta nel piano della giunta regionale, di accorpare il distretto sanitario con quello di Terni è assolutamente da respingere, perché per un territorio con queste caratteristiche non possono valere meri criteri numerici.

Altra preoccupazione che è emersa con chiarezza dall’assemblea è quella di un indebolimento della sanità territoriale, a partire dall’ospedale di Orvieto, a fronte di un allargamento della sanità privata. Le assunzioni aggiuntive che sono avvenute sul territorio – hanno riferito alcuni operatori della sanità locale nei loro interventi – sono tutte a tempo determinato, mentre altre regioni limitrofe hanno attratto con contratti stabili e retribuzioni migliori numerose professionalità che hanno così lasciato l’Umbria.

“In tutte le tappe di questo nostro percorso di partecipazione – hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari – che ci ha visti ormai attraversare tutta l’Umbria (l’ultima assemblea in programma sarà mercoledì 2 marzo a Gubbio) abbiamo riscontrato una forte volontà di partecipazione e una determinazione a incidere sulle scelte che determineranno il futuro della nostra sanità. Questo è il nostro scopo come sindacato: raccogliere le istanze e le domande della popolazione che rappresentiamo, tradurle in richieste puntuali e portarle al confronto con la Regione. Per questo dalla prossima settimana, presenteremo una petizione popolare, a sostegno della quale lanceremo una raccolta firme, per poi presentarci al confronto con la giunta regionale”.

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Redazione Galileo ^[2]