“La pandemia ha mostrato la fragilità del nostro sistema Paese sul fronte della ricerca e le linee guida del Pnrr sono una grande opportunità per far fronte a questa situazione”. Questo il messaggio del congresso della Fir – Federazione Innovazione e ricerca della Cisl dell’Umbria, che ha eletto il nuovo segretario generale dell’Umbria, Isacco Beritognolo, coadiuvato dalla segreteria composta da Simona Renga e Antonio Cirelli.

“La contingenza nazionale – ha detto Giuseppe Gargiulo, che della Fit Cisl era il commissario uscente – ci fa capire che è il momento di fare il punto della situazione, con i lavoratori che vanno tutelati con azioni incisive e unitarie. Il nuovo contratto di lavoro dovrà inquadrare il mondo, dando le risposte necessarie. In Umbria ci sono prestigiosi Istituti, che operano in diversi ambiti disciplinari e danno lustro al territorio nazionale. Sarebbe facile pensare che ci siano ricadute per il territorio. In realtà nella programmazione regionale l’Istruzione e la ricerca sono sempre sfavorite perché non sono previste azioni per questi istituti. Le insufficienti risorse nei bilanci, a livello nazionale, hanno quindi portato carenze”. “Spesso le risorse – ha proseguito Gargiulo – non vengono usate per mancanza di informazione chiara. Per questo è necessario interagire con la Regione, trovando l’interlocutore giusto. Per questo è necessario interagire, anche per argomentare interventi con programmazione corretta”. “La spesa per la ricerca pubblica è inadeguata e per sopravvivere gli enti pubblici di ricerca si devono autofinanziare. Questa situazione crea precariato e fuga di cervelli. In questo caso nel solo 2018 sono andati via 120mila giovani. Sono costi considerevoli, di formazione di cui il Paese non vedrà mai i frutti”.

“Questa categoria – ha detto il segretario generale della Cisl dell’Umbria, Angelo Manzotti – è molto importante. In questo momento la ricerca è un elemento strategico. Siete una categoria che mette insieme la formazione con il comparto del pubblico impiego”.