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E’ stato ricordato questa mattina, con una commovente cerimonia al parco de La Passeggiata, l’estremo sacrificio dell’ultimo Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, morto nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945, riconosciuto “Giusto fra le Nazioni”, Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Alla presenza della massime autorità cittadine, il Questore Bruno Failla ha ricordato la figura di Giovanni Palatucci che, opponendosi alle leggi razziali, sacrificò la propria vita per salvare migliaia di ebrei dalla deportazione.

Presente all’evento anche il M° Mogol, che, ricordiamo, è stato insignito dell’onorificenza “Poliziotto ad Honorem” lo scorso settembre a Roma, un riconoscimento consegnato direttamente dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, su proposta del Questore di Terni, per il suo impegno sociale nel territorio ternano e per l’incondizionata disponibilità dimostrata in occasione dei progetti e delle iniziative della Polizia di Stato.

La cerimonia è iniziata con la benedizione del Vescovo di Terni, Mons. Francesco Antonio Soddu, alla targa alla memoria di Giovanni Palatucci (realizzata dalla società siderurgica “AST Acciai Speciali Terni), posta lo scorso anno sotto l’albero di ulivo piantato nell’occasione, e dove è stato deposto un mazzo di fiori, con l’accompagnamento musicale dello studente del Liceo Musicale di Terni, Niccolò Gatti, che ha eseguito alla tromba il “Silenzio”.

Ai discorsi del Prefetto Emilio Dario Sensi e del Sindaco Leonardo Latini, è seguita una breve rappresentazione artistica, con la studentessa del Liceo Classico di Terni, Marta Catalucci, che ha interpretato la poesia “Dachau 12 Maggio 1942”, e con un monologo dell’attore ternano Stefano de Majo, sulle note di un brano tratto dal film “Schindler’s List”, eseguito dagli studenti del Liceo Musicale di Terni, Ludovico Portarena al violino e Samuele Gubbiotti al violoncello.

Al termine, sono state distribuite ai presenti delle copie ridotte dell’opera d’arte del 2014 dal titolo “Mai Più”, realizzata in acquaforte dal Professor Massimo Zavoli, rappresentante l’eliminazione della dignità umana nel periodo della Shoah, nei campi di sterminio nazisti.