Per costruire una “sustainable valley” tanto per citare gli annunci ad effetto dell’assessore Fioroni servono dei progetti, non solo economicamente definiti, ma anche opportunamente scadenzati. A partire dalla vicenda Treofan. Una reindustrializzazione che ha bisogno di un percorso sustainable, appunto, a partire da numeri ed impegni. Che devono essere chiari e condivisi fin dall’inizio della trattativa.
Sulle due proposte annunciate dall’advisor, in procinto di avere un incontro al Mise, è necessario che ci sia al più presto un coinvolgimento al Ministero delle parti sociali e delle istituzioni. I lavoratori hanno bisogno di risposte rapide e di percorsi certi.
Quella della Treofan è una vicenda che rappresenta, a nostro avviso, la chiave di volta per un territorio che intenda agganciare, avendo tutte le carte in regola, le sfide della green economy e di uno sviluppo a più alto valore aggiunto.
Un territorio che continua a chiedere in ogni occasione, senza alcuna risposta da parte della Regione, a che punto sia il rinnovo dell’Accordo di programma scaduto a marzo 2021. Uno strumento che, insieme al PNRR e ai fondi europei, potrebbe mettere in sicurezza le speranze di rilancio del nostro sistema produttivo secondo le linee dell’economia circolare, dei biomateriali e dell’integrazione tra filiere agricole e industriali.
È compito di tutte le forze vive della comunità regionale sostenere la realizzazione del Polo della chimica verde, che nell’area del ternano narnese ha radici storiche e l’alveo naturale del futuro. Noi ci siamo.

Pierluigi Spinelli, segretario Unione comunale PD Terni
Daniele Lombardini, responsabile Lavoro PD Umbria